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Wikipedia

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Wikipedia

 

Dal blog Cablogrammi:

Il New York Times di oggi racconta come Wikipedia sia stata citata come fonte, con diversi gradì di centralità nella decisione finale, in più di 100 sentenze pronunciate negli Stati Uniti negli ultimi due anni, sia in primo grado che in appello.

 

Come si vede, Wikipedia è il progetto attorno a cui ruotano molte delle iniziative in ambiti wiki. Nasce e si evolve come enciclopedia libera ed è una delle migliori risorse su Internet. L'ampiezza del progetto attribuisce affidabilità ai wiki come strumento di gestione pur presentando solo un modo per utilizzarlo. Wikipedia si articola su trasparenza, semplicità di linking e ridotte barriere alle persone che sono coinvolte nei processi di editing e di authoring. Possiamo ricorrere alle stesse qualità per due o tre scopi differenti: da un lato spazio di lavoro condiviso e dall'altro memoria condivisa.

 

Come con ogni progetto ampio, un libro sarebbe risultato troppo esteso per contenere a mente tutto e al contempo non aggiornato perché chiuso nel momento in cui sarebbe andato in stampa. Inoltre sarebbe stato indubbiamente troppo grande anche per garantire la memoria di tutte quelle promettenti idee che emergono in tempi diversi in cui siamo in grado di metterle in pratica. Alcune di queste idee potrebbero prendere piede in modo improvvisato e, seguendole, crescere modificando ampie porzioni dei propri concetti di fondo. Dunque è importante ricordarle e stivale in punti precisi. Un ampio numero di idee registrate significa certamente che diventa semplice sincronizzarsi con progetti partner e qui entra in gioco il wiki. Usare un wiki per grandi progetti vuol dire concentrare tutti i partecipanti sulla stessa pagina.

 

"L'idea fondamentale di Wikipedia è di creare e veicolare liberamente un'enciclopedia rilasciata liberamente in ogni lingua del mondo" dice Jimmi Wales, il fondatore del progetto, in una recente intervista concessa al Guardian. Che prosegue raccontando:

L'approccio iniziare fu tradizionale. Nel 2000, autofinanziandosi con i milioni fatti come promotore finanziario a Chigaco, partì con il commissionare a esperti articoli per una enciclopedia online, nota come Nupedia. Era un lavoro lento e decisamente innovativo: la Britannica stava facendo lo stesso, ma la svolta giunse quando Wales sentì parlare dei Wiki, siti che consentono ai visitatori di modificare i contenuti delle pagine. "Wiki", una parola hawaiana, significa "veloce".

Nell'ambiente libero di Wikipedia, chiunque può modificare un articolo o crearne uno proprio. Il che significa che ognuno può inserire errori, pregiudizi o perfette falsità. Ma per ogni errore, ci sono wikipediani pronti a entrare un azione e a correggerlo; per ogni pregiudizio, c'è un contro-giudizio. Potete erroneamente attribuire l'invenzione del velcro a Thomas Edison, ma in qualche minuto - o forse secondo - qualcuno dirà che a inventarlo fu un francese, Georges de Mestral. Se sostenete che il premierato di Margaret Thatcher abbia teso verso il lassismo, qualcuno controbatterà con considerazione meno di parte.

 

Wikipedia si fonda sulla convinzione che dando ad abbastanza persone abbastanza libertà da maneggiare, ne deriverà un patrimonio di conoscenza che può essere di una qualità assimilabile a quella contenuta nei libri di riferimento e forse più elevata. A Wales, 40 anni, piace parlare di sé come di un "avversatore delle credenziali". "Per me, l'elemento chiave è fare qualcosa bene", dice, "e se una persona è davvero brillante e può svolgere un lavoro fantastico, non mi importa se è un ragazzino del liceo o un professore di Harvard. La parte in lingua inglese di Wikipedia ora vanta 1,4 milioni di articoli – oltre dieci volte il numero della Britannica – e un recente studio di Nature, visceralmente contestato dalla Britannica, trova che le due pubblicazioni sono analogamente accurate in tema di scienze naturali".

 

Straordinariamente i contributori di Wikipedia fanno tutto gratuitamente (in ciò aiuta il fatto che l'organizzazione sia non-profit, basata su donazioni). "Se sentite parlare di persone che passano i loro weekend giocando a football o guardando le partire in televisione, vi sembra abbastanza normale. Se invece sentite di persone che scrivono articoli per un'enciclopedia nel fine settimana, vi suona curioso", dice Wales. Il particolare genio di Wales lo portava nella stessa direzione delle ossessioni che portano la gente in pub noiosi o a campionati di Mastermind. Però lo ha incanalato in qualcosa di più sociale. Il sito è una comunità, anche se una comunità fondata su un vigoroso disaccordo. L'anarchia di Wikipedia talvolta erompe nell'equivalente online della violenza. Le cosiddette "guerre di modifica" esplodono quando alcuni contributori rimbalzano come zeloti gli articoli avanti e indietro verso versioni differenti della verità (sulla Palestina, sulla taglia della Morte Neta di Star Wars).

 

E il sito può essere veicolo per vendette personali. Lo scorso anno, un ex assistente di Robert Kennedy ha scoperto che una modifica malevola che lo accusava di essere coinvolto nell'assassinio di JFK. "Viviamo in un universo di nuovi media con opportunità fenomenali per le comunicazioni e la ricerca mondiali, ma popolato da vandali volontari con intelletti offensivi", ha risposto. In questi casi, Wales deve intervenire e porre limiti dalla libertà di modifica. Ma principalmente la storia di Wikipedia ricorda quella del Selvaggio West, con sistemi di governo e giunte che danno regole sul mantenimento o la rimozione di articoli, per esempio. I più agguerriti critici del progetto tendono ad rifiutare il concetto che l'umanità di qualsiasi scritto si perde quando è creato su commissione e che crea frustrazione non accogliere più benevolmente accademici e intellettuali. Wales, che vive in Florida con la moglie e una figlia di cinque anni, lontano dal magma della Silicon Valley, non è preoccupato. C'è posto per chiunque, dice, per enciclopedie create da esperti e per quelle create dalla gente.

"La maggior parte delle persone sta descrivendo Wikipedia come composta da simil-geek, come me, che ama concentrarsi sull'informazione. E leggere la Britannica", commenta.

 

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